Friday, September 8, 2017
sentenza cassazione su quale norma applicare in caso di sanatoria
sentenza cassazione su quale norma applicare in caso di sanatoria
Oggi alcune testate giornalistiche di urbanistica hanno postato la notizia della pubblicazione della sentenza cass. 3� pen. 31618/2015 (link al modulo di ricerca: baster� inserire 31618/2015) dicendo che secondo la sentenza, si sarebbe messo un punto fermo su una questione effettivamente annosa, cio� se in caso di sanatoria sia necessario fare riferimento alla normativa in vigore al momento della realizzazione dellabuso o invece a quella in vigore al momento della presentazione della sanatoria. In realt� non � del tutto cos�, ma cerchiamo di fare un punto.
La vicenda si incentra attorno a delle opere edilizie svolte nel 2009-2010 sembra in difformit� di una DIA regolarmente depositata: le opere hanno riguardato il frazionamento multiplo delle unit� abitative di un intero stabile.il tribunale nei primi gradi di giudizio aveva asserito che il titolo era congruo, in quanto le opere svolte sarebbero da intendersi di risanamento conservativo (ma invece noi tecnici sappiamo che il frazionamento, prima dello sblocca-italia, era da intendersi in ristrutturazione edilizia - bench� nella norma nazionale ci� non fosse esplicitamente indicato - e solo le fusioni e i trasferimenti di vani tra immobili limitrofi si potevano considerare risanamento conservativo). Da quel che si capisce dalla sentenza (e non ci sono elementi per essere certi di ci�) tuttavia sembra una situazione effettivamente autorizzabile in DIA e riconducibile alla ristrutturazione edilizia, mentre invece ai committenti veniva contestato di non aver richiesto un permesso di costruire. Siamo in una regione diversa da quella di Roma, comunque nella capitale un intervento anche riguardante un intero stabile che riguardi la diversa configurazione delle singole unit� immobiliari � una operazione autorizzabile in DIA e non in PdC.
Comunque quel che rileva, al di l� della storia alla base della sentenza, � che in conclusione la Corte tiene molto presente il fatto che nel frattempo, nel 2014, � stata modificata la disciplina edilizia perch� con lo "sblocca italia" i frazionamenti e le fusioni sono state specificatamente inserite nella "manutenzione straordinaria" assoggettabile a CILA, e anche in funzione di questo mutato panorama normativo, rigetta il ricorso del pubblico ministero dando ragione ai committenti delle opere edilizie.
Nella sentenza dunque si legge che "le attivit� intraprese dagli imputati vanno riconsiderate alla luce delle modifiche normative di cui sopra [lo sblocca-italia]" e questo farebbe pensare che lorientamento della Corte sia per indendere la normativa vigente al momento della sanatoria quella valevole ai fini della determinazione del tipo di titolo da presentare, che poi � linterpretazione pi� logica che si possa dare alla questione, visto che la normativa cambia in continuazione ed � tecnicamente impossibile ricostruirne lesatto stato in un determinato momento del passato, considerandovi anche le mutazioni della normativa locale comunale e regionale. Tuttavia la sentenza non � resa con specifica focalizzazione su questo concetto, e quindi generizzarlo �, a mio avviso, andare un po troppo oltre la staccionata.
download file now
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.